La resilienza s’intreccia con una miriade di determinanti interne ed esterne alla persona, che vengono utilizzate in maniera creativa per la costruzione di un sentimento di un sé positivo. Tra queste c’è anche un singolare strumento di elaborazione delle difficoltà o dei traumi vissuti, ovvero l’uso dei linguaggi creativi per integrare esperienze positive e negative in un’unica cornice di significato, con la possibilità di condividerle con altri. Tra tutti, il linguaggio creativo che prediligiamo, è il cinema.
Il cinema è un luogo di incontro e confronto, un “altrove” dove è possibile scoprire e manifestare pensieri inesplorati, talvolta dolorosi, favorendo la riflessione e l’elaborazione. È uno strumento per prendere coscienza, un mezzo di espressione e libertà.
Il legame con il Film Festival Diritti Umani di Lugano è profondo: entrambi condividiamo la convinzione che le storie possano ispirare, sensibilizzare e creare un cambiamento.
Assegnare il premio al concorso è per FRASI un modo concreto per celebrare l’arte di narrare e sottolineare l’importanza di dare voce a coloro che rischiano di rimanere in silenzio.
La giuria del Premio FRASI
Chiara Skory
è art counselor e membro dell’associazione FRASI. Lavora nella relazione d’aiuto attraverso le immagini, con grande passione per il cinema. Crede fermamente nei diritti umani e apprezza i film che li promuovono, utilizzando il potere delle storie per sensibilizzare e ispirare il cambiamento sociale. Il suo percorso la porta a esplorare come l’arte e il cinema possano influenzare positivamente le nostre comunità.
Leyla Moussalli Antaki
siriana, madre e nonna, si è laureata in belle arti all’Università americana di Beirut. Per 20 anni ha svolto un ruolo di responsabilità presso “Guides Catholiques de Syrie”, a livello regionale e internazionale. Cofondatrice e leader di due associazioni di beneficenza e di solidarietà con le persone più indigenti e sfollate: prima “l’Oreille de Dieu” dal 1986 al 2012, poi i « Maristes Bleus » dal 2012 a oggi. È responsabile di numerosi progetti rivolte allo sviluppo e l’empowerment delle donne.
Veronica Pagnamenta
è antropologa e ricercatrice (HETSL I HES-SO). Insegna e conduce ricerche su tematiche dette sensibili, come la reclusione, la morte e il lutto. Impegnata nei movimenti di giustizia sociale, ha lavorato per diverse associazioni e ONG svizzere ed è membro della sezione ginevrina della Lega svizzera per i diritti umani (LSDH). Nel suo lavoro e nella sua vita personale, gli strumenti audiovisivi sono mezzi eccezionali per esplorare la realtà in modo critico e situato, nonché potenti mezzi per arricchire la nostra capacità d’immaginare – e costruire – un mondo migliore.